Master Magician by Charlie N. Holmberg

Master Magician by Charlie N. Holmberg

autore:Charlie N. Holmberg [Holmberg, Charlie N.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fanucci
pubblicato: 2016-07-06T22:00:00+00:00


10

La luce tenue del sole al tramonto si riversava nella biblioteca attraverso le finestre rivolte a ovest, facendo sembrare le pareti coperte di libri arrugginite quasi come l’usignolo tra le mani di Ceony. I suoi passi le erano sembrati particolarmente rumorosi, e lo scricchiolare delle porte della biblioteca mentre le chiudeva minacciò di tradirla.

Non devo tradirmi, ricordò a sé stessa. Non aveva fatto niente di sbagliato.

Ancora.

Esaminò l’alta serie di cassetti, che avrebbero dovuto contenere delle mappe, ma il vero obiettivo erano quelle attaccate alle pareti. Sul lato sinistro della porta della biblioteca era appeso un planisfero con numerose puntine rosse che segnavano alcune città nell’Est degli Stati Uniti. Sul muro alla destra dell’entrata era affissa una grande mappa della Gran Bretagna senza alcuna puntina tranne che per una gialla che segnava Edimburgo, in Scozia.

L’Inghilterra era alta quasi quanto Ceony. Perfetto.

Chiuse l’uccellino rosso tra le mani e si avvicinò alla mappa. «Puoi dirmi dove hai visto ciò che hai visto?» chiese.

L’incantesimo saltellò debolmente nelle sue mani.

Serrando le labbra, Ceony guardò la mappa e i chiodini che la tenevano al suo posto sulla parete. L’uccello era troppo debole per tenersi in volo da solo. Ceony lo posò sulla cassettiera e afferrò un lato della mappa, togliendo molti dei chiodini. Fece lo stesso dall’altro lato fino a che l’ampia e spessa carta cadde al suolo.

La stese per bene e vi mise sopra l’uccellino.

«Fammi vedere» lo incalzò.

Il debole incantesimo saltellò, poi si sbilanciò su una delle ali danneggiate. Ceony lo rimise in piedi. Zampettò verso il basso, muovendosi verso Londra prima di cadere una seconda volta. Ceony lo raddrizzò di nuovo.

L’uccello arrivò a Reading nel Berkshire e si fermò.

Ceony lo riaccolse nelle sue mani fredde e si piegò più vicina alla mappa, premendo la punta dell’indice sul cerchio che segnava Reading. «È vicinissimo» sussurrò. Quelle parole le fecero venire la pelle d’oca. Le si irrigidì la spina dorsale.

Ma l’uccello aveva visto proprio Saraj? Forse aveva semplicemente trovato un’altra comunità indiana, o aveva visto qualche straniero che corrispondeva alla descrizione di Saraj. Quella poteva essere un’altra ricerca inutile. Ovviamente, l’uccello poteva anche aver trovato un altro indizio completamente diverso.

«Grazie» disse all’uccellino allontanandosi dalla mappa. «Spira.»

L’alito vitale abbandonò l’incantesimo stropicciato, lasciando finalmente riposare il povero uccellino esausto.

Si sedette sui talloni, continuando a cullare l’uccello. Reading. Poteva essere?

Doveva sapere. Doveva vedere con i suoi occhi! Una buona parte di lei sperava disperatamente che l’uccello si sbagliasse. Che un semplice incantesimo di carta non sarebbe stato in grado di trovare niente di utile.

Emery mi avrebbe detto se c’erano aggiornamenti importanti, pensò. E di sicuro mago Hughes gliel’avrebbe detto...

Guardò l’usignolo tra le sue mani. Dopo averlo rimesso a terra, Ceony usò la collana per diventare una fonditrice usando i comandi ‘Obiettivo’ e ‘Lancio’ sulle puntine per rimettere la mappa al suo posto sulla parete. Dopo essere ritornata alla magia della carta, corse via dalla biblioteca, facendosi strada verso la sua camera. Le due stanze erano talmente lontane che le mancò il respiro prima ancora di arrivare a destinazione.

Mise l’uccellino sul tavolino e si precipitò alla finestra, controllando se sul davanzale ci fossero altri messaggi.



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